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Immagine del redattoreOnirama di Aliona Andriuta

Anni '70: La formula moderna...


Nel 1973, per delibera comunale, l’organizzazione della Fiera (fino ad allora curata dalla Pro Loco) viene affidata ad una commissione di esperti guidata dal Presidente, di nomina consigliare. Le domeniche di festa diventavano due, fissate nella penultima e ultima domenica di ottobre di ogni anno. La piazza si anima con stand ricchi di prodotti dell’enogastronomia tipica del territorio e abbellita coreograficamente dalle opere di Mario Pavese, sensibilissimo artista e abile grafico che crea e brevetta per la fiera il marchio che ancora oggi la identifica nel mondo.

Oggi la fiera Tartufo del Moncalvo è realtà con radici salde. Si può dire, senza peccare di presunzione, che è uscita dai confini geografici naturali dopo una crescita maturata nel tempo. Lo dimostrano le 30.000 presenze, che aumentano ogni anno e l’interesse che sa suscitare per essere diventata non solo un importante elemento trainante dell’economia locale, ma anche un appuntamento di forte interesse turistico e culturale, grazie a una serie di manifestazioni che sono corollario alle giornate del tartufo. Rassegne gastronomiche, rassegne teatrali in dialetto, mostre d’arte che fanno di Moncalvo un punto di riferimento di notevole vivacità non solo in autunno, ma durante l’intero arco dell’anno (Festa delle cucine monferrine, Blu Notti Blues, Cinema sotto le stelle, concerti, Vinifera). Il tartufo ha la sua maglia: la sua ricerca ha la complicità della notte, della luna, del silenzio, del cane e della nebbia.



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